Test Profoto A10 -- Fujifilm X100V Sony A7R4\ Ritrattistica
Profoto A10
In un mondo professionale che sta cambiando rapidamente, la gestione della luce diventa un aspetto chiave e deve adattarsi alle nuove necessità. In quest’ottica Profoto si è dimostrata lungimirante già da diversi anni. Le parole chiave sono: semplicità di utilizzo, velocità ed affidabilità. Quest’ultima voce intesa sia come costanza di risultati che affidabilità sul campo.
In quest’ottica si inserisce perfettamente il nuovissimo Profoto A10. Al quale, peraltro, viene aggiunta una preziosissima novità nel catalogo Profoto proprio in questi giorni: l’OCF Adapter che permette di montare i leggerissimi e compatti accessori OCF ( ombrelli, parabole, softbox, beauty dish, etc ) .
Quest’ultima novità non ho avuto il piacere e la fortuna di testarla. Peccato, ma sicuramente capiterà. Tuttavia credo sia importante aver provato l’A10 senza alcun aggiuntivo, proprio per far rendere conto delle enormi possibilità che il flash presenta anche in condizioni basic, senza nessun altro accessorio. Così abbiamo un’idea di quel che è possibile fare con un flash dal peso di pochi grammi ( 560 grammi ).
La situazione in cui è stato testato è abbastanza rappresentativa: due sessioni di ritrattistica durate pochissimi minuti a causa del nubifragio abbattutosi su Roma. Vento e pioggia non hanno rappresentato il benché minimo problema, al piccolo A10. La costruzione è davvero ben fatta e la struttura molto solida. Molto comodo il supporto che arriva in dotazione mediate il quale è possibile lasciare il flash vicino al soggetto senza per forza aver bisogno di un assistente.
Comodissima la possibilità di lavoro wireless tramite onde radio che consente di poter posizionare i flash anche molto distanti ( 300 metri ) o dietro un ostacolo senza alcun problema
In questo primo scatto, effettuato con la SonyA7R4 ed il magnifico Voigtlander 50 f2 Apo Lanthar ho utilizzato il mio Profoto A1X ( per Sony ) frontalmente ed il B10 come luce sullo sfondo, come backlight della protagonista. Non c’è stato bisogno di leggere nessun manuale. Il controllo dei gruppi e dei canali è gestito magnificamente dal menù a pagina singola del Profoto. Interfaccia davvero semplicissima.
Le altre due foto a seguire sono invece state scattate da una grande distanza ( impeccabile la tenuta del segnale del trigger sulla macchina rispetto al B10, mai un solo problema )
Un solo punto luce, Profoto A10
Tutto scattato in una manciata di minuti mentre stava già piovendo). Ecco questo tipo di facilità, semplicità e velocità, oltre che di costanza dei risultati, è davvero quel che serve oggi in termini di fruibilità e velocità in abito professionale.
Segue altra sessione rapidissima di ritrattistica con Luca. Qui il tempo è stato ancora meno clemente ed i minuti a disposizione sono stati pochissimi. Ma i lavori vanno portati a casa, ed è questo che fa tutta la differenza del mondo, secondo me, ad un professionista: la semplificazione del proprio lavoro mediante un’operatività semplice e pratica, comandi lineari ed intuitivi, velocità e qualità.
La mia filosofia di scatto è legata alla massima naturalezza del soggetto e la massima integrazione tra luce artificiale e luce naturale. Amo questo, nel modellare e controllare la luce.
Tutti gli scatti fatti all’Eur, la zona monumentale. Palazzo della Civiltà o Palazzo Fendi, il set di Luca. Sempre complicato rendere personale e significativo un posto così iconico e fotografato migliaia di volte. in questo la gestione della luce aiuta tantissimo.
Qui la delicatezza della luce doveva essere tale da non rendere meno leggibili le ombre delle statue. La buona reattività della Fujifilm ( spoiler: la miglior compatta in circolazione, oggi…recensione a breve ) ed una potenza minima assai bassa, hanno consentito ciò. Nella valutazione di un flash sono importanti da considerare tante cose: dalla potenza massima a quella minima, dalla velocità del lampo, alla costanza della luce sia come potenza che come temperatura colore… In tutto ciò il Profoto A10 spicca davvero.
In conclusione in questo breve assaggio il Profoto A10 è stato semplicemente superbo. Facilità di utilizzo, velocità, affidabilità sono sempre all’altezza degli elevati standard svedesi.
Se devo trovare una pecca è il costo dell’adattatore per gli accessori OCF, davvero elevato. Però considerato la qualità che permettono, e la compattezza e leggerezza del kit, può essere una strada interessantissima per poter modellare la luce senza pesi ed ingombri importanti. Leggerezza affidabilità e velocità, appunto. Dall’altro lato anche il solo A10 senza modificatori è in grado di tirar fuori scatti ed una qualità di illuminazione sorprendenti.
Se avete domande fate pure nei commenti.
:)
Federico Zaza