Street Photography -- Una seconda lezione. Legislazione e tecniche.

Etica, privacy, opportunità e diritti

Buongiorno a tutti! Vorrei iniziare in maniera non convenzionale, togliendci subito un fastidioso sassolino dalla scarpa.

Visto che molti si chiedono cosa si possa e cosa non si possa fare per strada, direi di cominciare da questo punto. Aspetto assai spinoso e controverso, spesso dibattuto da gente che non è del mestiere.

Privacy — Quando possiamo fotografare

In un luogo pubblico è SEMPRE permesso ritrarre persone, anche in maniera perfettamente riconoscibile. Fanno eccezione i minori, che peraltro rientrano anche in un discorso di NON opportunità, ma su questo ci arriveremo poi. Forze dell’ordine in servizio. O situazioni delicate come stazioni ferroviarie, etc dove possono sorgere legislazioni particolari per problemi di sicurezza. Ma la ripresa fotografica deve sempre e comunque avvenire in maniera tale da non disturbare o infastidire. Non è nei nostri diritti poter seguire qualcuno, magari per diverse ore, per poter scattare una foto. Ne tantomeno insistere con una fotocamera a pochi cm dal viso per diversi minuti. Una cosa comunque rimane la possibilità di scattare, tutta un’altra faccenda è la possibilità di PUBBLICARE le foto. Che sia sui social network, su un libro, un magazine. Ovviamente un utilizzo commerciale della foto stessa richiede un’apposita autorizzazione del soggetto fotografato se pienamente riconoscibile. Naturalmente si possono pubblicare fotografie in contesti in cui è evidente che la situazione fosse ampiamente di pubblico dominio. E si salvaguarda anche il sacrosanto diritto di cronaca ( per i fotogiornalisti , attenzione ). Altresì si può sempre fotografare e pubblicare foto di un evento pubblico, che si svolge in uno spazio pubblico.. Purché non sia un primissimo piano di un soggetto completamente isolato dal contesto, che ovviamente fa la sua parte fondante, del concetto di “evento pubblico”.

Un uomo seduto, di spalle,  a bordo di una fontana a Piazza del Popolo, Roma

Leica M11. Voigtlander 50 f1.0. Adoro il 50 mm nella fotografia di strada. Consente di mantenere una buona distanza ma al tempo stesso di contestualizzare bene il soggetto nell’ambiente.

Etica

Questo è un punto estremamente delicato. E soggettivo. Perciò cercherò di mantenerla su un aspetto estremamente semplice e lineare. Personalmente credo che la linea di demarcazione da non superare mai sia quello della dignità personale. Nel momento in cui ritengo possa esserci anche la minima possibilità che il soggetto fotografato sia coinvolto in una situazione in qualche modo lesiva della sua dignità, non scatto. Non scatto neanche se ho il MINIMO dubbio che possa essere così. Rispetto, prima di tutto.

Opportunità

Concetto legato all’etica, ma comunque ci si spinge un passetto più in là. Posso, ad esempio, aver voglia di fotografare una scena ad alto contrasto emotivo. Come un senza tetto in un contesto cittadino lussuoso. Prima ancora di portare la fotocamera all’occhio, fatevi questa domanda: cosa sto apportando alla fotografia, alla cronaca, che già non si sia visto milioni di altre volte da parte di altri milioni di fotografi? Ci sono situazioni che NON vanno fotografate, perché semplicemente non aggiungono NULLA al panorama fotografico attuale. Ma potrebbero infastidire quella persona che già vive una situazione estremamente delicata. Naturalmente può esistere quella situazione, più unica che rara, per la quale vale la pena fotografare. Anzi, andrebbe fatto. Probabilmente un caso su un milione. Discorso simile per i minori. In un’epoca in cui esiste una pericolosità sociale percepita come molto alta, non è quasi mai opportuno fotografare minori. E se proprio volete farlo chiedete SEMPRE prima ai genitori. Anche in questo esempio possono esistere rarissime eccezioni, Ma questa è una lezione introduttiva e sto cercando di tracciare una linea guida base.

Diritti

Abbiamo sempre il diritto di fotografare in luoghi pubblici. Quindi nel caso veniate aggrediti verbalmente potete tranquillamente far presente ciò, Nei casi peggiori potete rivolgervi alle forze dell’ordine. Ma in tutta la mia vita di scatti sono stato aggredito una sola volta, al quale ho risposto a tono. Se rispettate, verrete rispettati. Quasi sempre. State tranquilli, muovetevi educatamente e non accadrà nulla di spiacevole. Naturalmente Este anche il diritto di non voler essere fotografati. Se ve lo chiedono, semplicemente, non fatelo.

Una donna passeggia per strada a Roma accanto ad un cartello stradale, ripresa dall'alto

La trappola fotografica

Passiamo ad argomenti assai più divertenti. Allo scattare vero e proprio. I modi di approcciare la street photography sono sostanzialmente infiniti. Uno dei più classici è quello della cosiddetta “trappola fotografica”. In sostanza è un po’ simile a quel che si fa in fotografia naturalistica: si fa un appostamento da un punto molto preciso. Magari abbiamo visto un murales come in questa foto.

Un uomo in bicicletta con le cuffie ib testa, mentre controlla il cellulare, nel centro di Roma

Il “murales-fumetto” in questo caso interagisce perfettamente con il soggetto che va in bici grazie al suo perfetto posizionamento spaziale nel fotogramma. Creando così un significato completamente diverso rispetto ad una foto priva di questo livello di interazione soggetto-sfondo.


Oppure come in questi altri esempi a seguire, possiamo osservare che uno sfondo interessante può essere la base di una composizione fotografica,. Dobbiamo solo attendere che il soggetto o i soggetti giusti arrivino a interagire in modo adeguato nella scena. Consiglio personale: provate a lavorare su più livelli significativi, quando lavorate così. Simbolismo, ironia, suggestioni…quel che volete…ma metteteci qualcosa di personale. Dategli il vostro sapore. Non per forza lo sfondo di cui parlavo deve essere letteralmente lo sfondo. Può anche essere una lama di luce che attraversa lateralmente una strada, ad esempio . Sta a voi trovare un modo per giocarci. Le possibilità sono infinite. Siate creativi.

Un uomo col cappello ed abito nero cammina di fronte ad un'insegna pubblicitaria gigante

Lavorare in velocità, in continuo.

Al contrario della trappola fotografica qui si lavora in maniera estremamente dinamica, spesso muovendosi. Bisogna impostare la macchina in modo da poter essere davvero rapidi. Utilizzando AF continui molto rapidi oppure prefocheggiando a diaframmi piuttosto chiusi per avere tanta profondità di campo, o ancora utilizzando l’iperfocale in maniera più o meno moderna ( vedi lo snap focus di Ricoh, ad esempio ). Il mio consiglio in questo ambito invece è quello di perdervi. Lasciatevi andare al flusso delle cose che accadono intorno a voi. Troverete spunti interessantissimi nel tempo. Man mano che il vostro archivio fotografico crescerà. Più semplice lavorare, in questo modo, con focali più corte. Dai 24 ai 35 mm, ad esempio, sono abbastanza classiche. Con formati più piccoli del 24X36 mm si sarà facilitati da una maggiore profondità di campo a parità di angolo di campo e diaframma utilizzato.

Un uomo che cammina con un pannello bianco sulle strisce pedonali, a Roma, Via del Corso

Leica M11, Voigtlander 35 f1.2. Non importa che sia una macchina manual focus. La street photography è basata tutta sulla vostra sensibilità nel saper anticipare quel che sta per accadere.

ragazzi giovani fanno smorfie mentre passeggiano a via dei condotti
giovane donna illuminata da un raggio di luce su un piccolo bus

Combinare elementi diversi, per creare significati inediti.

Quale che sia il vostro approccio, una delle cose che trovo più meravigliose della fotografia è questa. L’infinità interconnessione di elementi che potrete suggerire attraverso elementi che sono completamente slegati tra loro nella realtà. E con questi suggerimenti creerete nello spettatore idee, associazioni, significati nuovi. Lo avrete notato già nelle foto precedenti, aggiungo qualche altra foto qui sotto.

In conclusione

Se comincerete a darvi un metodo nel “lavoro” vedrete che le soddisfazioni non mancheranno. E che in meno tempo di quel che pensiate farete un vero e proprio salto qualitativo, di un livello che non vi aspettavate.

Fondamentale, per fare questo è comunque organizzare un archivio fotografico per bene. Personalmente lo organizzo attraverso Capture One, che ha degli strumenti di catalogazione infinitamente più potenti di quelli di Lightroom. Ma comunque senza un programma specialistico è sempre possibile farlo, solo che richiederà più tempo. Dovrete suddividere le cartelle inserendo quanti più dati possibili. Ad esempio utilizzando una prima suddivisione di cartelle per anni, all’interno delle quali altre sottocartelle utilizzando le parole del posto DOVE avete scattato, QUANDO avete scattato ( la data ), la macchina fotografica utilizzata, dei dettagli dell’uscita ( ad esempio con chi siete usciti e\o in che zone siete passati ). Attraverso una valutazione mediante stelline o flag sarà poi possibile fare delle sotto selezioni all’interno dei software di elaborazione dei RAW. Ma comunque la struttura di base, a prescindere è questa. E per approfondire l’argomento davvero bene, purtroppo, non è possibile in un trafiletto sul blog. Ma almeno un’idea di base ve la può dare. Da qui potete partire.

Uomo riposa accanto alla statua monumentale al campidoglio, Roma

L’ironia, un esempio calzante. Mi appartiene profondamente, quindi nelle mie foto è normale ritrovarla, spesso.

Spero apprezziate e come al solito, lasciatemi un feedback se avete apprezzato. O anche una critica se avete suggerimenti da dare.

A presto!

Per informazioni, corsi, workshop, contattatemi qui

Federico Zaza