Sony Rx10 Mark IV. L'ultima della sua specie. Recensione sul campo
Sony RX 10 IV. La mia recensione sul campo.
Sony Rx10 Mark 4
L’ultima della specie. L’ultima bridge.
L’ultima delle fotocamere bridge. Un tempo segmento di mercato estremamente affollato, oggi ci sono solo pochissime macchine in tutto il mercato.
Eppure in quest’ultima iterazione Sony ci ha messo davvero tutto quel che poteva metterci.
Intendiamoci, è una macchina che ha già qualche annetto, essendo stata presentata a settembre 2017, ma rimane straordinariamente attuale.
Un sensore da un pollice. Con tanto di tecnologia “stacked”, come sulla Sony A9 mark 1. Un 24-600 mm di ottima qualità f2.4-4 . Con l’eventuale zoom digitale si arriva persino ai 1200 mm equivalenti
Stabilizzata, tropicalizzata.
Filma in 4K ed ha anche ottime opzioni in slow motion.
Con una funzione macro davvero degna di nota. Se cercate di avere una copertura di così tante focali, con una qualità simile, questa è la soluzione più compatta leggera e comoda presente sul mercato.
Costruzione ergonomia e comandi.
Il corpo macchina abbastanza grande consente di poter avere tanti comandi fisici a disposizione.
Ghiera dei diaframmi direttamente sulla lente ed una seconda ghiera comodamente sotto il pollice della mano destra ( sul retro della macchina ) consentono di controllare diaframmi e tempi velocemente. Una serie di pulsanti personalizzabili consentono di costruirsi la macchina sulle proprie esigenze.
I menù purtroppo rimangono l’eterno incubo Sony. Questi sono anche quelli della passata generazione di macchine. Oltre all’incredibile numero di pagine e sottopagine, di errori di traduzione, di complessità inutile c’è da segnalare la mancanza di una suddivisione, a monte, tra reparto fotografico e video. Che avrebbe semplificato molto.
Qualità costruttiva elevata, di pregio. Buona le finiture. Seppur per 1700 € qualche accortezza in più non avrebbe guastato.
Sensore Stacked, Autofocus ed Esposimetro
Qui giace il segreto di questa macchina superba. Perché sono questi gli elementi che non si erano mai visti su una “compattona” di lusso con uno zoom così esteso. Il tempo di read out dei sensore stacked ( cioè il tempo di scarico dei dati raccolti dal sensore ed il loro trasferimento al buffer ed al processore di immagine ) è impressionante, il che consente di scattare sempre con l’otturatore elettronico senza incorrere in problemi di flickering o distorsione di soggetti in forte movimento. Otturatore elettronico che, per inciso, arriva a ben 1\32.000 di secondo.
Tutta questa velocità ha dirette conseguenze anche sull’autofocus e sul mirino che permette di seguire il soggetto in movimento senza alcun blackout anche durante le raffiche a ben 24 fotogrammi al secondo. Senza emettere alcun rumore… Occhio che 128 gb di scheda SD ( consiglio vivamente una scheda ultra veloce ) la riempite velocemente….molto velocemente…
Insomma uno dei pochissimi sensori stacked sul mercato…e i benefici si vedono tutti. Esposimetro sempre molto preciso, con la chicca di una misurazione sulle alte luci estremamente accurata. Af eccellente, sopratutto in continuo. Vanta una costanza e una precisione molto simile a quello della prima generazione della Sony A9.
L’ottica. Il 24 - 600 mm Zeiss della Sony Rx10 mark 4
Il 24-600 mm f2.4-4
Non mi sarei aspettato un’ottica di livello. Uno zoom 25X, che passa da un grandangolo piuttosto spinto fino a valori da sapertele da caccia fotografica, seppur facilitato dal fatto di dover lavorare su un sensore da 1”, è di una complicazione enorme. Ulteriormente aggravata da dover gestire anche lo stabilizzatore ottico. Ed ulteriormente complicata da una funzione macro piuttosto spinta. Eppure la lente è notevolissima. Nitida da angolo ad angolo a qualsiasi focale e qualsiasi diaframma. A dir poco incredibile. Questo è l’elemento principale di una qualità di immagine che mi ha profondamente stupito. Da rimarcare anche le notevoli capacità macro.
Sul campo. L’impossibile reso possibile. Qualità di immagine.
Non ha semplicemente avversari. Se volete una macchina trasportabile, compatta e relativamente leggera, tanto da poter essere usata quotidianamente o quasi, con un’ escursione focale simile, non troverete nulla di simile come qualità di immagine, come velocità, come AF e prestazioni. Personalmente l’ho presa per un motivo molto preciso: poter giocare con particolari prospettive in città, potendo sfruttare uno zoom estesissimo, quando me se ne presenta l’occasione. Ma anche poter sfruttare uno zoom estesissimo in situazioni di svago. O in viaggio.
Tutto ciò con una qualità di immagine assolutamente incredibile considerato quante cose riesce a fare la bridge in questione. Certo, in controluce bisogna prestare attenzione, non potete pensare di trovare le stesse prestazioni di un 100-400 Sony, ad esempio, ottica che ho provato a lungo e conosco piuttosto bene. Ma considerato il pacchetto completo, la qualità di immagine la trovo addirittura superlativa.
Il limite più grande è quando si sale con gli ISO. I limiti di sfruttabili reale sono di 6400 ISO durante la giornata e i 1600 ISO, in casi davvero estremi i 3200 ISO in piena notte.
Se pensate che 19 anni fa, alla stessa cifra, una Nikon D70 con sensore APS-C ( quindi ben più grande, circa 4 volte più grande ) si fermava a 1600 ISO….e soli 6 megapixel…di strada l’elettronica ne ha fatta parecchia.
Velocità, compattezza, versatilità, escursione focale estrema. Il tutto in una macchina discreta, che vi consentirà di scattare sempre senza alcun rumore di scatto. Tutto quel che vi chiede è di avere pazienza nello studiarvi i menù più assurdi al mondo. Ne vale assolutamente la pena.
Il Real Time Tracking , che altro non è che una funzione del sistema di autofocus continuo in grado di riconoscere il soggetto che state inquadrando e tenerlo sempre agganciato finché tenete premuto il pulsante di scatto o il pulsante dedicato alla messa a fuoco, è estremante efficace. Va studiato un attimo nelle sue impostazioni ma poi la facilità di utilizzo risulterà entusiasmante. E con un’affidabilità esaltante. Il non dover pensare più alla messa a fuoco è davvero straordinario.
Questo è il nodo di questa macchina: versatilità ed efficienza operativa. L’unico scotto è doverla studiare un po’…specie i suoi menù e le sue impostazioni programmabili.
In strada, in viaggio.
Questo è il vero punto di forza della macchina. Ho fatto questa recensione girando per le mie solite strade romane. L’enorme escursione focale mi consente di vedere tagli e angoli che prima d’ora non avevo mai visto. Eppure ci ero passato migliaia di volte in quelle strade.
La Sony Rx10 IV è una macchina unica, con una versatilità senza pari sia in campo fotografico che video. Necessita di tempo per imparare a muoversi lungo tutte le enormi possibilità che offre. Lo zoom è talmente esteso che davvero ci si può perdere dentro. Ma se lo studierete vi ripagherà con tagli e possibilità incredibili. Lasciatevi andare alle possibilità che la Sony Rx10 IV vi offre.
Pregi & Difetti
Pregi
Ottica di altissima qualità, eccellente a qualsiasi diaframma e qualsiasi lunghezza focale tra i 24 e i 600 mm. Sensore stacked che consente una tempo di read out ridottissimo. Otturatore elettronico sfruttabile in qualsiasi situazione, che arriva ad 1\32.000 di secondo ed è completamente silenzioso. Corpo macchina tropicalizzato. Esposimetro preciso. Grip comodo. Comandi ben pensati. Qualità di immagine eccellente in relazione a formato del sensore, e aiutata da un’ottica a dir poco sorprendente. Autonomia di scatto più che discreta ( circa 500 foto a batteria ) Eccellente qualità dei filmati con ottime opzioni di slow motion estremamente interessanti. Raffica impressionante da 24 fotogrammi al secondo. Zoom digitale che arriva a ben 1200 mm equivalenti preservando una buona qualità ( solo in JPEG ). Ottimi JPEG in qualità Superfine. Profondità di campo decisamente più estesa rispetto al formato pieno ( poco più di 2,7 stop di vantaggio, ad occhio ) che consente di poter lavorare quasi sempre a diaframmi molto aperti. Discreta lavorabilità dei file a sensibilità ISO mede e basse ( sorprendente considerata la dimensione del sensore )
Difetti
Menù imbarazzanti e davvero poco comprensibili. Mirino discreto ma un filo obsoleto rispetto alla qualità della macchina. Diffrazione avvertibile da f5.6 i poi. Evitate di salire dopo f8 se possibile. Sensibilità ISO realmente utilizzabile limitata a 6400 in pieno giorno, 1600 ISO in piena notte. Leggero lag dello zoom. Touch pad poco sensibile ed implementazione touch screen discutibile. JPEG poco appaganti Gran qualità ma poco incisivi.. Necessita di scattare in RAW.
Conclusioni
Si tratta di uno strumento davvero unico. Per avere qualcosa di paragonabile a livello di escursione focale dovrete avere per forza di cose un sistema a ottiche intercambiabili. E avere sempre più ottiche con voi. A meno che non decidiate di salire enormemente come spese, costi e ingombri, è praticamente impossibile trovare una combinazione paragonabile come qualità di immagine, dimensioni, peso, velocità operativa. L’ultima della specie, l’ultima bridge che probabilmente arriverà sul mercato è una macchina a dir poco straordinaria. Colpisce nel segno. Arriva ad un equilibrio tale che francamente non ritenevo possibile. Gioiello vero. Le rimpiangeremo, tra qualche anno. Se potete prendetevene una ora. Non credo che verrà sostituita da un nuovo modello. L’ultima della sua specie, appunto. E per viaggi, street e fotografia creativa è uno strumento impagabile.
Per corsi di formazione, Workshop, One to One, per favore sentitevi liberi di contattarmi.
Accetto consigli su prossimi articoli, senza problemi, Mi fa piacere ricevere feedback. La prossima recensione riguarderà il sistema Leica SL ( piccolo spoiler )
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