Covid19-- photography in Rome, 2020 — federicozaza-- unperfect01

It wasn’t so easy to go around my hometown and taking pictures, these days. Covid19 has changed our lives. Fears spread out all around the world, as the virus did. I asked myself several times if I had to go out and taking pictures. At last my answer was yes. It’s been an emotional journey between beauty, silence, fears, alienation, with feelings changing very quicky. The unreal sensation walking in via Condotti and hearing nothing but my shoes and the wind…difficult to explain. I had to go and take pictures. Because my project’s structure is build around a photojournalistic approach. So I shouldn’t lose such big and important time of my and our lives, in Rome ( Italy ).

Tried to be as simple as possible, unobtrusive ad discrete, to follow the flow, describe what I was feeling at the moment. It’s not an easy task to describe the absence. The silence. Inside one of the most iconic and beautiful cities in the world.

Still don’t know how to build the structure of this sad story. And how to use the pictures inside the next 2 books.

I don’t know what to think but I DO hope that the situation will change as soon as possible. While I’ve been around the city I saw several dramatic scenes. Mental health it’s becoming a serious issue to deal with.

At the moment I’m thinking about the first 2 pictures above for the “Color” book. But let me know, if you want. Thank you !

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Non è stato semplice decidere di uscire ed andare a fotografare per la mia città natale, questi giorni. Il Covid19 ha cambiato le nostre vite.La paura si è diffusa ovunque, esattamente come il virus. Personalmente mi sono chiesto più volte se dovevo uscire a fotografare. Alla fine la risposta è stata si, devo. È stato un viaggio emotivo tra bellezza, silenzi, paure, alienazione, con stati d’animo mutevoli in maniera assolutamente continua e rapida. La sensazione irreale di camminare in via Condotti e sentire solo il rumore della mie scarpe e del vento…difficile da spiegare. Dovevo uscire e fotografare. Perché la struttura del mio progetto fotografico è basata su un approccio fotogiornalistico. Quindi non avrei dovuto perdermi questo tempo così importante per la mia e la vostra vita, a Roma.

Ho provato a muovermi nel modo più discreto e non invasivo possibile, a seguire il flusso, a descrivere le emozioni che provavo in quel momento. Non è un compito semplice descrivere l’assenza. All’interno di una delle città più iconiche e meravigliose al mondo.

Ancora non so come costruire la struttura di questa triste storia. E come usare le foto all’interno dei prossimi due libri.

Quello che auspico è che presto la situazioni cambi, perché in giro di cose drammatiche ne ho viste diverse. Non è più una situazione sostenibile. La salute e la malattia mentale stanno diventando un problema serio da affrontare.

Al momento sto valutando di inserire le prime due foto, in alto in questo post, nel prossimo capitolo “Color”. Ma fatemi sapere cosa ne pensate, se volete. Grazie!