Recensione Sony A7R4 + Test Voigtlander
Sulla carta fa impressione. Riassumendo in breve le caratteristiche: 61 mp (9504 x 6336 pixel ) , 10 foto al secondo, modalità ad alta risoluzione da 240 mp, doppio slot SD UHS-2 ad alta velocità, menù rinnovati con un’interfaccia grafica migliore e semplificata, ergonomia e comandi migliorati, grip più profondo, mirino elettronico da ben 5.7 mp e 120 fps, modulo AF da 567 punti con Real Time Tracking e copertura molto estesa del fotogramma, buffer da oltre 60 foto scattando in RAW + JPEG, ISO 100- 32.000 con espansione da 50 a 102.000 ISO, sensore stabilizzato da 5.5 stop, colori ulteriormente migliorati rispetto alle precedenti Sony. All’altezza dei migliori colori mai visti su 35 mm, la Leica M. Giù il cappello. Una macchina estremamente rapida e con una risoluzione e qualità di immagine elevatissima. Forse la più elevata tra tutte le 35 mm oggi in commercio.
Su una macchina con un sensore a così elevata risoluzione, il lavoro richiesto alle ottiche è davvero impegnativo. Per sfruttare le incredibili capacità di questo sensore vi consiglio di affidarvi alle migliori ottiche compatibili sul mercato. Che siano alcuni tra le migliore ottiche Sony o di terze parti. Come questi stupendi Voigtlander, in grado di andare anche oltre la risoluzione del sensore.
Ma anche ottiche come il 135 f1.8 Sony GM, il 24 f1.4 Sony GM, il Sony 100 f2.8 STF GM, il 90 Macro sono in grado di esaltare le enormi potenzialità presenti.
I comandi sono enormemente migliorati. a partire dal feedback tattile di ghiere e pulsanti. Con click più secchi. Idem il grip più profondo e l’altezza del corpo macchina lievemente maggiore. L’ideale sarebbe stato ancora 0.5 o 1 cm in più. Però già così si tiene in mano molto bene, ed il miglioramento rispetto al passato è tangibile. Solo chi ha mani molto grandi potrebbe preferire ancora un cm in più in altezza. Comodo anche il blocco della ghiera della compensazione dell’esposizione che evita inopportune rotazioni, specie se si utilizza la macchina agganciata alle tracolle che vanno tanto di moda, tipo Blackrapid.
Stupefacente la gamma dinamica. Nonostante i 61 milioni di pixel la gamma dinamica si aggira intorno i 15 stop. Rispetto alla Sony A7R3, che possedevo fino a poco tempo fa, siamo su livelli molto simili nonostante quasi 20 milioni di pixel in più. Ma con in più una capacità di mantenere i colori sia nei recuperi nelle ombre che nelle luci che la R3 non aveva.
Nonostante la compressione è comunque possibile vedere l’incredibile quantità di dettagli presenti nelle ombre e nelle luci e la bellissima gradualità dei passaggi tonali. Il sensore è davvero magnifico. E con certe ottiche si esalta.
La scelta di optare per un sensore con una risoluzione tale da superare diverse medio formato attualmente presenti sul mercato, incredibilmente non ha comportato grandi compromessi sul piano qualitativo al salire della sensibilità ISO. Naturalmente ricordatevi sempre che i confronti vanno fatti a parità di ingrandimento, per poter valutare il rapporto segnale\rumore e qualità del colore.
Come potete vedere la qualità del colore è a dir poco esemplare. Il lavoro del bilanciamento del bianco in una situazione non semplice è pure ottimo.
Altro enorme passo in avanti è stato il mirino. Il passaggio da 3.6 Mp ai 5.7 mp è davvero consistente. Questo permette di lavorare con ottiche manual focus con ben altra velocità e precisione.
Lavorare con la Sony A7R4 in manual focus è davvero fantastico. il peaking è finalmente sufficientemente preciso, la precisione e la qualità della visione sufficientemente elevata per poter scattare in velocità. Naturalmente si rinuncia ad un AF eccellente come quello della R4 per poter avere in cambio prestazioni ottiche di prim’ordine assieme a pesi e dimensioni ( e costi…) più contenuti.
Per l’autofocus c’è poco da dire. Un modulo da 567 punti con copertura pressoché integrale del fotogramma. Avendo tutt’ora la Sony A9 Mark 1 posso dire che come efficienza siamo davvero vicini. Come capacità di tracking pure. Nessuna discrepanza tra centro e bordi. nessun problema di back o front focus. Pur con le enormi difficoltà in più che una risoluzione quasi tripla comporta. L’efficenza del modulo è pressoché assoluta. Sia con grandangoli che lenti luminose. Sia in situazioni di ridottissima profondità di campo, che di soggetto in rapido allontanamento o avvicinamento. Un modulo AF adattissimo ad una fotografia estremamente dinamica. Con un Eye AF sostanzialmente a prova di errore.
Da segnalare un’opzione che consente di bypassare lo stop down che avviene con alcune lenti e che in situazioni di luce bassa, chiudendo molto i diaframmi ( situazione comunque particolare ) può creare qualche problema. La direzione è giusta ma il lag presente è da correggere.
La qualità di immagine è semplicemente eccezionale. Con la giusta lente la gamma dinamica è infinita, la gradazione dei colori o della scala di grigi estremamente ampia, malleabile e lavorabile. La nitidezza e tridimensionalità straordinarie. Per me che sono passato anche attraverso le medio formato Fujifilm questa è la qualità più elevata che abbia visto. Anche se chiaramente la medio formato rimane avvantaggiato sul piano della lettura dei diversi piani in profondità. Ma siamo davvero a livelli impensabili fino a pochi anni fa, qui.
La qualità del colore rimane sorprendente anche se lavoriamo i file a sensibilità alte e sotto luci meno che ottimali, come le tremende lampade al sodio.
Ecco un sunto dei pregi e dei difetti riscontrati sin qui.
Pregi
Risoluzione, qualità del colore e gamma dinamica da riferimento. Supera, in diversi parametri, non poche medio formato.
AF con ampissime possibilità di personalizzazione ed estremamente efficace. Degno di una macchina dedicata al reportage più dinamico, fotografia naturalistica o sportiva. Buffer adeguato nonostante l’obiettiva difficoltà della gestione di file impegnativi.
Resa ad alti ISO ottima. A parità di ingrandimento tiene testa alle migliori di categoria.
Comandi ed ergonomia enormemente migliorati.
Mirino da 5.7 Mp enorme, luminoso, con un ottimo refresh ( 120 fps ) e focus peaking decisamente preciso.
Menù migliorati ( ma ancora non basta…).
Stabilizzatore estremamente efficace ( 5.5 stop ).
Otturatore meccanico più discreto, silenzioso e reattivo. Ottimo.
Struttura più robusta e più rifinita.
10 foto al secondo sono sufficienti per la stragrande maggioranza degli utilizzi anche più dinamici.
Doppio Slot SD UHS-2 ad alta velocità.
Autonomia ottima ( 1500 scatti a batteria senza grossi problemi, nonostante la risoluzione del sensore e del mirino ).
Possibilità di ricarica, anche mentre si lavora, attraverso la porta mini usb.
Esperienza d’uso enormemente migliorata rispetto alle altre Sony. La più piacevole, reattiva e divertente da usare.
Ottima qualità dei video, con un AF assolutamente infallibile.
Crop APS-C da 26 mp. Come avere due macchine in un solo corpo macchina.
Difetti
4K limitato ad 8 bit.
Mancanza di file RAW compressi senza perdita ( ma con programmi come Dotphotons Raw si risolve ).
Mancanza di uno switch automatico della prima tendina elettronica al di la di un tempo selezionabile dall’utente.
Menù ancora un po’ troppo complicati.
Otturatore elettronico limitato ad 1\8000 di secondo
Richiede ottiche performanti per sfruttare l’enorme potenziale a disposizione.
Gestione dell’ingrandimento dell’area di messa a fuoco ( per quando si lavora in manual focus ) lievemente perfettibile.
Touch Screen migliorabile, come implementazione.
Sostanzialmente, vista l’enorme discrepanza tra i pregi ed i difetti , sia numericamente che come importanza, credo sia chiaro quanto io adori la Sony A7R4. Assieme alla rivoluzione Sony A9 è sicuramente la Sony più riuscita vista fino ad ora. un piccolo gioiello già così.
Esemplare la resa del Voigtlander 50 f2 Apo Lanthar. Che in un connubio eccezionale tra leggerezza e compattezza e performance ottiche di prim’ordine rende giustizia al più bel sensore 35 mm in circolazione al momento.
L’incredibile gamma dinamica del sensore, associata all’ottima lettura nelle ombre e nelle luci dell’ottica, permette di avere margini operativi enormi anche in scene con contrasto elevatissimo, con luce estremamente dura.
Se invece preferite un’ottica AF con un livello simile di prestazioni vi consiglio il 50 f1.4 Sony Zeiss Planar. Solo lievemente inferiore dal punto di vista ottico, vanta però il notevole vantaggio di poter sfruttare l’enorme potenziale del modulo AF della R4. Lo scotto da pagare sono pesi ingombri e costi decisamente superiore.
Un selfie degno di questo periodo…alienante!
Concludendo…le possibilità della macchina sono pressoché infinite. Si posso richiamare funzioni temporanee su un singolo pulsante finché lo si tiene premuto. o addirittura più funzioni contemporaneamente su un singolo pulsante personalizzabile ( voce Rich. Perso. Blocco 1, 2 o 3 ). Si può costruire davvero su misura la propria macchina. E finalmente questa complessità operativa assume una maggiore facilità di comprensione ed utilizzo grazie ad un’interfaccia grafica che semplifica un pochino la cosa. Una volta fatto, cosa che richiede una settimana- 10 giorni, se siete completamente a digiuno di Sony, vi ritroverete in mano una macchina superba, velocissima, con una qualità mai vista tra le 35 mm.
Ma sopratutto molto più piacevole, divertente e comoda in mano rispetto al passato. Con una reattività maggiore e dei feedback tattili davvero di buon livello. il tutto accompagnato da uno dei primi mirini elettronici davvero fantastico. Non si rimpiangono mirini ottici molto blasonati.
Se la Sony A9 rimane il riferimento del mercato in quanto a velocità e reattività e capacità di inseguimento del modulo AF, la Sony A7R4 arriva davvero molto vicina a queste performance, ma con una qualità di immagine straordinaria, capace di gestire ben 61 mp senza problemi. l’otturatore nuovo, delicatissimo e molto silenzioso, lo stabilizzatore ulteriormente raffinato, rendono semplice la gestione di una risoluzione così impegnativa. Cosa che con uno specchio di mezzo sarebbe enormemente più difficile.
Se cercate il massimo della tecnologia ed il massimo in termini di qualità nel mondo 35 mm, con una velocità operativa assolutamente vicina alle macchine specialistiche dedicate a sport e fotografia naturalistica, eccola qui.
Il nuovo riferimento di categoria è lei, la Sony A7R4.
Se avete domande o dubbi non abbiate remore e scrivetemi pure nei commenti. Sempre a proposito di commenti a breve metterò dei link dai quali scaricare qualche immagine originale, dove potersela gustare senza il problema della compressione e valutare meglio la qualità.
Ringrazio Fotoimport , importatore ufficiale Voigtlander in Italia, per le ottiche in prestito per i test.
E Sabatini Fotografia per la Sony A7R4 presa appena prima del lockdown.
Editing: Capture One 20 \ Exposure X5