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Fujifilm X100V-- Imparando a guardare --La mia recensione -

Fujifilm X100V.

Lei, si è lei. Come da 10 anni a questa parte, è indiscutibilmente una Fujifilm X100. Esteticamente cambia pochissimo rispetto alle generazioni precedenti. Ma la sostanza cambia. Tanto e radicalmente.

A un’occhiata distratta nella scocca non cambia molto. Specie nella parte frontale. Ma sul retro è palese che la filosofia del progetto è stata portata a un altro livello. Ci sono meno pulsanti. Tutto è ancora più lineare e semplice. Nessuna distrazione, c’è solo quel serve.

E in un’epoca in cui le macchine fotografiche stanno perdendo sempre più la loro fisicità e diventando dei computer in miniatura, francamente, è rincuorante.

La nuova, bellissima X100V. Uno dei pochi dettagli a distinguerla frontalmente è la denominazione “II” della lente, interamente rivista.

Fujifilm X100V, calotta superiore.

Fujifilm x100V

Fujifilm X100V, dorso posteriore. Evidente la semplificazione. Pochi tasti, c’è solo quel che serve. Nessuna distrazione superflua.

La fotocamera che vi insegna a guardare.

Parafrasando Dorothea Lange …la macchina fotografica è quello strumento che vi insegna a vedere, quando non avrete la macchina fotografica con voi. Ecco, la X100V è esattamente questo: lo strumento perfetto per imparare a vedere. I motivi sono tanti. In prima battuta perché è una macchina che potrete avere sempre con voi, visti i pesi ridotti ( 400 grammi ) e gli ingombri altresì ridotti in gioco.

In seconda battuta perché è una macchina fotografica con un mirino unico al mondo. Si tratta di un mirino ibrido. La base è quella di un mirino ottico galileiano - che in quest’ultima versione è stato ingrandito. Ma grazie alla leva posta anteriormente, contraddistinta da una rifinitura rossa- si può passare a un mirino interamente elettronico o addirittura impostare in piccola sovrimpressione, nel mirino ottico, un crop digitale della zona dove state mettendo a fuoco. Rendendo così molto semplice l’eventuale gestione della messa a fuoco manuale.

Perché un mirino simile è un valore aggiunto inestimabile?

La domanda è semplice, la risposta è molto molto complessa. Se dovessi pensare a qualcuno che sta iniziando ad approfondire seriamente quella meravigliosa arte che è la fotografia, non mi sentirei di consigliargli una macchina con un mirino elettronico. Seppur questo porti con sé un considerevole numero di vantaggi ( dimensioni ridotte, maggior discrezione in fase di scatto, pesi ridotti, etc ). Il problema dei mirini elettronici è che vi fanno previsualizzare il risultato finale PRIMA di aver scattato. E per chi sta costruendo la propria capacità mentale di previsualizzazione dell’immagine che vorrebbe ottenere, questa scorciatoia, a mio parere, diventa estremamente pericolosa. Impigrisce mentalmente ed inibisce questo lavoro, che però è un processo fondamentale per qualsiasi fotografo. Non è un problema per chi scatta da tanti anni e alle spalle ha centinaia di migliaia di scatti. Perché questo processo è già ampiamente acquisito….ma per chi lo sta affinando può essere pericoloso. La X100V vi porta in dote le migliori caratteristiche del mirino ottico, che in questo caso non è solo estremamente grande, diretto e luminoso, ma vanta anche delle cornici che vi fanno vedere quel che sta per entrare nella vostra inquadratura. Permettendovi di avere un vantaggio sull’anticipare l’azione che sta per accadere. Ed oltre a ciò, in caso di necessità, avrete anche un mirino elettronico di buon livello. Usatelo meno del mirino ottico, però. Perché quando capirete cosa vi permette il mirino ottico, e cosa comporta a livello propedeutico, sarete riconoscenti di aver faticato un filino in più. Ma otterrete ben altri risultati.

Torre Flavia, 2021. Fujifilm X100V

La macchina fotografica per tutti i giorni.

Una scampagnata al mare, due ore rubate al ritmo quotidiano, aria fresca. Due ore di passeggiata su una spiaggia pressoché deserta. Complicata l’idea di portarsi dietro macchine fotografiche ed obiettivi ingombranti. Ma una macchina che può entrare nella tasca larga di un jeans o di una tasca larga di un giaccone? Ci sta tutta, come può starci nella gita fuori porta improvvisata, ad un’oretta di strada da casa. Dove anche li, diventa fuori luogo un’attrezzatura pesante ed ingombrante.

Canale Monterano, 2021. Fujifilm X100V

Canale Monterano, 2021. Fujifilm X100V

Sulla strada di ritorno da Canale Monterano, verso Torre Flavia. Fujifilm X100V

Un approccio diverso— Simulazione pellicole e curve di contrasto.

Sono un fotografo professionista da tanti anni. E credo che la conversione del RAW, il negativo digitale, sia sempre la strada preferibile in termini qualitativi, ma soprattutto in termini di possibilità di poter strutturare la propria progettualità secondo l’estetica più adatta a quel che vogliamo comunicare. Gastel affermava che la ricchezza del digitale era la possibilità di poter scegliere la pellicola, dopo aver scattato. E non prima, come il mondo analogico ci imponeva. E concordo assolutamente. Ma esiste anche un’esperienza diversa, quella di poter partire con una serie di preset, che Fujifilm chiama “pellicole” ed una serie di possibilità di personalizzazioni, come l’ottimizzatole della gamma dinamica e la possibilità di disegnare direttamente in camera la curva di contrasto ( anche se limitatamente, con soli due punti….). Tutti questi strumenti, ottimamente integrati nella Fuji, sono eccezionali nel produrre quelli che probabilmente sono tra i migliori JPEG, cioè file finiti, direttamente dalla fotocamera, senza dover ritoccare. Avere un’idea molto più precisa di quello che sarà il vostro risultato finale è una gran cosa ed un ottimo esercizio per esercitarvi a scattare ottimizzando i parametri che più vi interessano, in relazione alla forma, all’estetica che ritenete adatta a quel che volete comunicare. Molte delle foto che vedete nella recensione hanno subito pochissima post, soltanto una questione di sfumature nelle ombre e nelle luci che i RAW permettono, ma il mood è stato ottenuto già in fase di scatto.

Ostia, 2021. Fujifilm X100V.

Ostia, 2021. Fuji X100V. 2500 ISO

Ostia, 2021. Fujifilm X100V

Versatilità e duttilità

Come abbiamo detto la resa, di base molto pittorica, delicata, con passaggi tonali delicati, di cui in parte va ringraziata l’ottica nuova, completamente riprogettata rispetto al passato, può essere personalizzata a piacere con i vari strumenti a disposizione. Ci sono anche altre voci, come la possibilità di avere blu più carichi, modulare la grana, etc. Potete cucirvela addosso, secondo i vostri gusti.

E se posso darvi un consiglio, provata ad usare, come base di partenza del contrasto, una curva più aperta nelle ombre, cioè che renda le ombre più aperte e leggibili, meno dure. Partite da li e poi sperimentate, sarà estremamente divertente.

Da segnalare l’ottima resa anche a sensibilità ISO elevate, sia come gestione del rumore ma anche come tenuta del colore. E va assolutamente segnalato il passo in avanti in termini di velocità e precisione del sistema autofocus. Più che buoni anche face detection ed Eye AF, cioè i sistemi di rilevazione ed aggancio dei visi e degli occhi. Utilissimi in ritrattistica ,ma anche nella fotografia di strada. Non è una macchina pensata per un utilizzo sportivo ma è diventata, in questa quinta generazione, una macchina davvero molto reattiva, precisa ed affidabile, come AF. Non siamo a livello dei riferimenti di categoria, ma siamo comunque ad un ottimo livello.

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Ritrattistica a 35 mm.

Luca. Roma, Eur. Fujifilm X100V

Luca. Roma, Eur. Fujifilm X100V

Luca. Roma, Eur. Fujifilm X100V

In tutti questi esempi qui sopra vediamo l’utilizzo più intuitivo del 35 mm in ritrattistica. La ritrattistica ambientata. Probabilmente è la focale che meglio si presta ad un utilizzo di questo tipo, ed è di una versatilità enorme. Inoltre la macchina ha un’altra unicità. L’otturatore centrale consente di sincronizzare i flash fino ad 1\4000 di secondo, senza perdita di potenza, come invece avviene nei sistemi HSS ( High Speed Syncro ) , che è l’unico modo per bypassare i limiti di un tradizionale otturatore meccanico, che altrimenti non consentirebbe di scattare oltre 1\250 di secondo, in media.

La cosa mi ha consentito di mescolare la luce flash con quella ambiente in maniera assolutamente naturale e poco invasiva. La mia filosofia è che il flash non si deve vedere, se non in rari - e voluti - casi.

Da aggiungere che l’otturatore centrale, oltre al discorso del flash fatto poco più sopra, ha anche il notevole vantaggio di essere completamente silenzioso, estremamente duraturo e privo di qualsiasi vibrazione.

Nota tecnica—

In questo caso ho utilizzato un Profoto A10, in accoppiata alla Fujifilm X100V.

Tutte le foto sono state scattate con pellicola Across bianco e nera e solo lievemente riviste su Capture One.

Luca. Roma, Eur. Fujifilm X100V

Ma è possibile utilizzare il 35 mm, in ritrattistica, anche in modo molto diverso. Specie quando si ha un AF molto preciso e veloce ( sopratutto in continuo ), e una messa a fuoco minima ravvicinata. E non per ultimo, una resa ottimizzata anche a distanze di messa a fuoco corte.

Silvia. Torre Flavia.Fujifilm X100V

Ulteriori Opzioni- Aggiuntivi ottici.

Non essendo una macchina ad ottiche intercambiabili, ma ad ottica fissa e senza zoom, il dubbio che può assalire molti è la versatilità della macchina stessa. Personalmente credo che le foto parlino da sole in questa recensione. In termini di versatilità della macchina. Per la verità ho testato anche i due aggiuntivi ottici disponibili per la X100V. Quello grandangolare da 28 mm e quello normale da 50 mm equivalenti. Farò un articolo specifico a tal proposito. La qualità di entrambi è eccelsa, davvero. Non si riscontra nessuna perdita qualitativa, nell’utilizzo nel campo. Ed aggiungono molta versatilità. Se siete alle prime armi, o se cercate una macchina davvero piccola, però, vi consiglio di iniziare con la macchina senza alcun aggiuntivo. L’unico optional che vi consiglio è il paraluce ed l’aggiuntivo per poter montare filtri e paraluce. Stop. Less is more. Ed in questo caso è più vero che mai,


Altre pellicole.

Le possibilità offerte dalla macchina sono già tante. Ma ce ne sono molte di più offerte

Ad esempio vedete qui ( In Inglese )

Exibart

Oltre un centinaio di pellicole da poter caricare sulla propria Fuji.

Interessantissima anche l’intervista con gli ingegneri Fujifilm. L’ App - che si chiama Fuji X Weekly - è disponibile sia per utenti iPhone che Android.

Trastevere, Roma, 2021. Fujifilm X100V

Roma, 2021. Fujifilm X100V

Trastevere, Roma, 2021. Fujifilm X100V

Ponte Sisto, Roma. Fujifilm X100V. E tanto polline, per la mia gioia. Si, sono un allergico….

La strada, ma non solo.

La strada è sicuramente il regno della X100V. Piccola, discreta, non invasiva. Completamente silenziosa, leggera, e veloce. Si lavora benissimo sia in AF, singolo o continuo, sia in manual focus. Con il mirino ottico, mediante un ingrandimento della zona di messa a fuoco, in sovrimpressione elettronico, oppure con il mirino elettronico. Non si registrano più “falsi positivi” come nelle generazioni passate, siamo davvero molto vicini ai vertici di categoria, come efficenza, precisione ed affidabilità.

La qualità di immagine è estremamente elevata, sia come gamma dinamica, sia come gestione del rumore. il rapporto segnale\rumore è notevolissimo, avvicina se non sorpassa quello delle Full Frame di una generazione passata. Merito del sensore BSI- cioè dotato della tecnologia di retroilluminazione. La luce arriva in maniera più diretta ed efficiente sui fotorecettori, sui singoli pixel.

Velocità operativa e qualità di immagine La rendono adattissima anche ad altri ambiti molto impegnativi. paesaggistica e ritrattistica, senza alcun problema. L’equilibrio tra caratteristiche tecniche e qualità è davvero unico, oggi sul mercato. Lo vedremo a breve, nella comparativa con le altre macchine oggi in vendita.

Un unico appunto sulla velocità: rispetto a macchine estremamente più costose un minimo di lag esiste ancora sul pulsante di scatto, ma è ampiamente sufficiente prenderne atto e si scatta dinamicamente sempre, senza alcun limite.

Ostia. Fujifilm X100V

Torre Flavia. Fujifilm X100V.

Ostia, 2021. Fujifilm X100V

Roma, 2021. Fujifilm X100V. ISO 2500

Roma, 2021, Via Del Corso. Fujifilm X100V. 2500 ISO.

Roma, 2021, Piazza Navona. Fujifilm X100V. 12.800 ISO.

Conclusioni— Pregi e Difetti

Pregi

— Qualità costruttiva elevata.

—Obiettivo riprogettato, di altissima qualità.

—Tropicalizzata.

—Modulo autofocus migliorato moltissimo. Af continuo molto efficiente, come pure Face Detection ed Eye AF.

—Mirino ottico spettacolare, ulteriormente migliorato.

—Mirino ibrido unico al mondo.

—Display orientabile

—Otturatore centrale con caratteristiche uniche

—Qualità di immagine.

—Possibilità di costruire e salvare i vostri preset in macchina o di scaricarne da App.

—Velocità operativa elevata.

—Piacevolezza d’uso

—Estetica notevole

—Gamma dinamica elevata. Recupero dalle alte luci notevolissimo ( con Capture One Pro )

—Rapporto segnale\rumore eccellente.

—Comandi e ghiere ben disposti. Nulla di superfluo.

—Aggiuntivi ottici da 28 e 50 mm di elevatissima qualità.

—Curva di contrasto personalizzabile in camera ( ma sarebbe da auspicare con uno o due punti in più, almeno ).

Difetti

—Lieve lag sul pulsante di scatto ( rispetto a macchine comunque estremamente più costose, ma ci si può convivere tranquillamente ).

—Ottica non intercambiabile.

—Menù ed alcune voci da semplificare.

—Mirino elettronico un filo troppo contrastato.

Non si capisce che l’adoro, vero?

Confronti

Capitolo molto complicato, perché oggi non ci sono macchine direttamente confrontabili alla Fujifilm X100V. Proverò a confrontare determinate macchine che hanno delle affinità costruttive, operative o tecniche. Specifico che TUTTE le macchine di cui parlo le ho avute per le mani per un tempo almeno ragionevole per farmene un’opinione, almeno approssimativa.

Leica Q2

Il divario di prezzo - al momento in cui scrivo - è importante. 5050 € contro 1400 € della Fujifilm X100V.

La Leica Q2 è una macchina Full frame, la Fuji APS-C. Area del sensore circa dimezzata, quindi.

A favore della Leica c’è anche una costruzione migliore con tanto di certificazione di tropicalizzazione ( IP52 )

Un mirino elettronico migliore, ma le manca completamente l’enorme vantaggio del mirino ottico ed ibrido della Fujifilm. Ha un AF singolo circa della stessa velocità della Fuji, ma lievemente meno preciso, e le manca un AF continuo degno di questo nome, mancando un sistema a rilevazione di fase. Anche se con un 28 mm si riesce ancora a lavorare attorno questo limite.

A livello ottico il 23 mm f2 Mark 2 della Fujifilm non fa rimpiangere il Summilux - corretto digitalmente - della Q2. Entrambi splendidi. Ma a quel prezzo, personalmente, faccio fatica ad accettare una correzione digitale della distorsione. Bellissime entrambe le ottiche, come resa e rendering.

Qualità di immagine lievemente superiore nella Q2 ad ISO bassi e medi, dopodiché il vantaggio del sensore BSI retroilluminato della Fuji mantiene meglio il colore alle sensibilità più elevate, nonostante il sensore di formato ridotto. Stabilizzazione efficiente, a vantaggio della Leica Q2.

Come esperienza d’uso la Q2 è sicuramente molto divertente, appagante. Ma la Fuji non è affatto da meno, anzi. Ma a Leica mancano le possibilità di personalizzazione delle pellicole della Fuji. Ha una resa fenomenale la Q2. Ma ha solo quella. Con la Fuji potete cucirvi la resa sui vostri gusti. Toni, contrasto, ombre luci, etc, etc Più userete la Fuji più capirete quanto possa essere stimolante costruirsela ad hoc. Punto a favore Fuji.

Dimensioni e pesi nettamente a favore Fuji.

Display fisso, non orientabile ( quello Fuji in alto o basso )

Gamma dinamica estesa in entrambi i casi. Da Leica si recuperano meglio le ombre, da Fujifilm le alte luci.

Nel complesso, per me, è una vittoria netta Fujifilm.

Olympus Pen-F

Macchina con un sensore m4\3 - circa la metà dell’APS-C della Fuji. Non ha un’architettura retroilluminata quindi non vanta performance dello stesso livello della Fujifilm, pagando anche dazio delle dimensioni inferiori.

Lievemente più reattiva in accensione d AFS, manca completamente anche lei di un sistema AF a rilevazione di fase, risultando meno efficace in AF-C.

Estremamente piacevole da utilizzare, con comandi molto comodi ed un’estetica vintage simile a quella Fujifilm, vanta un sistema di ottiche intercambiabili piccole e leggere. Vero vantaggio che ha sulla Fujifilm, che rimane ad ottica fissa. Il mirino elettronico non è all’altezza del mirino Fuji e quello ottico...beh non esiste.

Display orientabile in tutte le dimensioni, comodissimo ( quello Fujifilm solo in alto o in basso )

Il prezzo troppo vicino a quello della Fujifilm X100V le rende complicata la vita, a meno di non volere assolutamente le ottiche intercambiabili.

Altre compatte con un sensore APS-C ci sono. Come ad esempio la Canon G1X mark 3. Ma la qualità dell’ottica è semplicemente imparagonabile. E la sua scarsa luminosità minimizza molto i vantaggi di un sensore così grande. La filosofia della macchina era simile, macchina con un sensore grande ( seppur una con uno zoom, la Fujifilm con un’ottica fissa ), ma molto compatta. Tuttavia le differenze di resa sono talmente ampie da rendere, per me, inutile qualsiasi paragone.

Federico Zaza

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Sito Wedding: Federico Zaza

Editing Software: Capture One 21 Pro

Edit 16 maggio 2024

Recensione della Fujifilm X100 VI

La recensione della nuova, spettacolare Fujifilm X100 VI la potete trovare qui. Sul mio sito nuovo.

Foto di Silvia Manfredo. Torre Flavia. Fujifilm X100V